Cosmogonia Encelado
Un corpus nutrito sia di quadri che sculture; un gruppo d’opere che nasce da una commistione di filosofia e teosofia antica e che vuole cercare di rappresentare l’ambiguità e il mistero dell’esistenza. E’ una ricerca, un interrogativo che alle volte si impone a noi tutti e che cerchiamo di risolvere tramite una possibile fluidità razionale. L’artista Daz sfoga questa sua impasse attraverso una molteplicità di parametri espressivi: poesia, pittura e scultura. La cosmogonia, la genesi del cosmo, rappresenta la dualità, la scissione del bene e del male, l’elevazione e l’abiezione. L’elevazione richiama l’essere superiore, una Madre Archetipica salvifica , ma anche giudice severo verso l’essere umano descritto per la sua componente abietta e meschina. Di certo è una visione piuttosto pessimistica e malinconica, ma l’artista, e ci tiene a specificarlo, definisce come profondamente personale.
Il progetto da Piccola Cosmogonia si è evoluto, modificato e sembra compiersi un passo avanti in questa concezione filosofica e forse una speranza si delinea all’orizzonte: è la Natura che può salvare l’essere umano abietto e misero.
L’uomo contempla la Natura e si salva, alleggerisce i suoi pesi attraverso la meraviglia e la stupefazione di fronte ad essa.
Per questo motivo assistiamo nelle opere ad una nuova bisogno: nei quadri e nelle sculture fanno capolino animali e colori, la vegetazione ne diventa parte integrante. Inoltre se scorgiamo uno sguardo verso l’alto dell’uomo/ominide, lo troviamo assorto, rapito dal meraviglioso mondo siderale : il cielo, i pianeti e le stelle lontane. Una parte delle nuove opere è dedicata infatti a Saturno e ai suoi satelliti naturali come Encelado, in onore anche della sonda Cassini di recente in esplorazione verso questo pianeta.